Il legno rappresenta il più antico metodo costruttivo utilizzato dall'uomo e, nonostante l'avvento delle fibre sintetiche e delle leghe metalliche, rappresenta tuttora la risposta più efficace e determinate domande.

Nell'ambito nautico e navale, infatti, se la costruzione in legno è relegata alle realizzazioni più esclusive o all'autocostruzione, per le imbarcazioni da lavoro questo materiale trova ancora larghissimo impiego. Dopo una fase in cui si pensava che il metallo potesse rappresentare la soluzione al problema della manutenzione e della durata in ambiente marino, si è compreso che alcune imbarcazioni o alcune opere hanno durata maggiore e costo minore se realizzate in legno.

Il controllo principale da attuare sul legno, di qualunque natura sia, è la verifica dell'umidità.

Il R.i.na., Registro Italiano Navale, ente tecnico demandato alla funzione ispettiva e di Organismo Notificato in ambito navale, stabilisce parametri di umidità ben precisi oltre cui il legno perde le sue caratteristiche meccaniche; allo scopo viene utilizzato uno strumento, elettronico o digitale, rilevatore di umidità.

Con tutto il rispetto che può meritare il Maestro d'Ascia, figura carismatica in via di estinzione, o il pratico falegname, è impensabile acquistare un'imbarcazione da diporto o commerciale senza aver effettuato approfondite analisi, anche di laboratorio, dello stato del legno.

Acquistare oggi e scoprire il marcio domani, è questione di un attimo; vediamo quest'esempio:

Esempio 1 - Scafo da diporto in fasciame, con un'alto grado di umidità coinvolto in un sinistro

L'unità in oggetto è rimasta coinvolta in un sinistro causato da forte risacca in porto. Si tratta di un elegante caicco di ca. 26 mt costruito in fasciame semplice nel 1978, ormeggiato alla catenaria in occasione dell'evento; il suo vicino, una navetta di 20 mt in ferro, ha rotto gli ormeggi e per tutta la notte è rimasta poggiata a murata.

Gli effetti per il caicco sono stati disastrosi con la rottura dell'impavesata. I braccioli si sono portati dietro cinta e trincarino e, conseguentemente, le ordinate che hanno schiodato le tavole del fasciame come si vede bene in foto.

Purtroppo per l'armatore, al controllo strumentale l'unità si è dimostrata essere totalmente bagnata, con valori ben oltre quelli ammessi dall'ente tecnico il quale, per giunta, interessato dalla Capitaneria di Porto all'evento straordinario e dalla conseguente richiesta di visita occasionale, ha provveduto a far ritirare la licenza di navigazione in quanto l'unità non rispondeva ai requisiti richiesti dalle norme.

L'armatore non è stato liquidato poichè il sinistro ha avuto effetto a causa dallo stato dell'unità

Ultimo aggiornamento (Lunedì 18 Gennaio 2016 15:16)