Crepa non vista
Ho acquistato un'Alpa 11,50 di circa trent'anni che con il conforto di un amico esperto ho ritenuto idonea alle mie necessità e esente da vizi. Appena iniziato il trasferimento, però, ogni sorta di difetto è venuto fuori, finanche un crepa trasversalmente alla tuga in corrispondenza dell'albero. Come devo comportarmi?
In casi come questi è davvero difficile dare una risposta. Una barca di trent'anni, se sottoposta a perizia, nella stragrande maggioranza dei casi tirerà fuori qualche difettuccio, ma con la sequenza di guai che ha tirato fuori questa barca, qualcosa non ha funzionato. Ho percorso oltre 20.000 miglia con l'Alpa 11,50 e la sola cosa che mi viene in mente è che la barca acquistata dal lettore abbia subìto non pochi maltrattamenti prima di essere sapientemente sottoposta a maquillage, un maquillage peraltro efficace, visto che ha tratto in inganno anche l'amico esperto.
Casi simili non sono rari e le soluzioni sono sempre le stesse. Non resta altro che sottoporre la barca ad una seria perizia tecnica ed in seguito alla relazione del perito incaricato, portare la barca in cantiere e sottoporla a restauro.
Molto sinceramente alcune delle anomalie lamentate mi sembrano assolutamente impossibili per quella barca, dotata di una enorme consistenza strutturale, a meno che non sia stata ripetutamente sbattuta contro una scogliera o sia caduta dalla gru o da un invaso, tutte cose troppo invasive per non lasciare tracce evidenti, a meno che lo sguardo esperto non sia stato tale.
Purtroppo, e non si legga polemica in tale frase, l'essere un bravo velista o l'aver fatto tante regate, non qualifica un tecnico; certo completa la formazione, ma senza una base tecnica, purtroppo accadono cose simili.
La crepa sulla tuga è un evidente cedimento strutturale soggetto al carico dell'albero; probabilmente il piantone posto sotto l'albero e che scarica in chiglia il carico di questo è marcio ed ha ceduto, cosa non rara. Altra possibilità è che il traverso della porta del bagno, posto longitudinalmente, abbia ceduto e quindi tutto il carico sia stato retto dalla tuga che con le condizioni di mare duro incontrate, e vista l'inattività della barca nei due anni precedenti, abbia ceduto a fatica. Altra ipotesi è una non corretta regolazione dell'albero e della tensione delle sartie, particolari che vanno comunque inquadrati in concomitanza di altri fattori.
Il mobilio staccatosi lungo il pagliolo del quadrato farebbe pensare ad un urto sotto la linea di galleggiamento; non è chiaro se era già staccato (ipotesi più probabile) o si è staccato in corso di trasferimento. Comunque, per come venivano costruite le Alpa 11,50, una cosa simile è davvero strana ed è più facile ipotizzare che la fazzolettatura abbia ceduto negli anni e che tale particolare sia semplicemente sfuggito al controllo.
Posso suggerirle di verificare l'atto di vendita (che con molta probabilità è stato redatto per la barca venduta ed accettata "nello stato in cui si trova") con un legale al fine di tentare un recupero parziale delle somme sborsate e di farsi assistere da un consulente valido nella stesura di una relazione tecnica tenendo ben in conto, nell'eventuale causa di risarcimento, che tali vizi, se davvero esistenti, non sarebbero sfuggiti all'occhio di un vero esperto.
Ultimo aggiornamento (Martedì 26 Ottobre 2010 21:10)