In seguito ad un urto con qualcosa semi affiorante, ho riportato danni alle eliche ed agli assi della mia imbarcazione a motore. Ho incaricato un sommozzatore di visionare il problema e le eliche risultano storte ed una boccola di un asse è fuoriuscita. Il perito della compagnia di assicurazioni non intende riconoscere il danno in mancanza di un alaggio, impossibile nella mia zona per mancanza di strutture. Inoltre, i costi di alaggio sono elevati e lo stesso perito mi ha già fatto capire che sarebbero fuori da ogni logica di rimborso. Nel frattempo il tempo passa e la barca è ferma in porto.

Non amo sintetizzare le lettere che mi arrivano perché se ne perde la personalità, ma esigenze di spazio me lo impongono. Il problema di cui mi parla è un problema più comune di quanto si pensi. Ho già scritto, per una rivista di settore, un articolo proprio sulla problematica relativa alla smontaggio dell’elica. Le riepilogo i contenuti.

La rimozione dell’elica in acqua è un problema trascurabile in quanto qualsiasi subacqueo con un po’ di esperienza potrebbe farlo, ma l’immersione nei porti e per scopi professionali in generale, è consentita solo ai sommozzatori autorizzati ed iscritti nei Registri delle Capitanerie di Porto. Al fine di farlo al meglio, però, è bene sincerarsi delle capacità del professionista ad agire su barche da diporto in quanto molti subacquei commerciali sono abituati a ben altri pesi e dimensioni.

L’operazione deve essere assolutamente condotta da un professionista iscritto nei registri delle Capitanerie di Porto per evitare sanzioni pesanti e denunce penali, ma soprattutto in quanto egli dovrà stilare una check list dell’intervento ed una relazione. Sarebbe opportuno effettuare una video ripresa dell’operazione dopo aver effettuato una scansione fotografica multipla dello stato dei fatti.

Il sommozzatore potrebbe anche agire con videoripresa a circuito chiuso al fine di poter mostrare al perito dell’assicurazione le fasi di lavoro in tempo reale. L’alternativa è quella di rivolgersi a tecnici specializzati che oltre a poter rimuovere l’elica, possano certificare il lavoro svolto attraverso una perizia tecnica. Tali figure non sono facili da trovare ma ci sono e coprono territori di lavoro piuttosto vasti; il sottoscritto, ad esempio, è uno di questi.

Una volta redatta la perizia tecnica di intervento e stato dei fatti, quindi, il perito assicurativo non avrà alcuna difficoltà a chiudere il sinistro con rimborso integrale del danno e delle operazioni peritali di parte.

Prima di ogni cosa, comunque, è bene verificare il tipo di copertura e le clausole di vetustà.

Il mio augurio è quello di non trovarsi mai in simili circostanze, ma la raccomandazione è sempre quella di recarsi in Capitaneria per effettuare la Denuncia di Evento Straordinario per fatti non precludenti la galleggiabilità ed autonomia dell’imbarcazione e, successivamente, prendere accordi con un tecnico di fiducia per la gestione del sinistro in affiancamento al tecnico della compagnia. L’assistenza peritale di parte è ormai riconosciuta da quasi tutte le compagnie assicurative ed i costi non ricadono mai sull’assicurato.

Motivo per cui vale la pena fare le cose per bene.

Ultimo aggiornamento (Sabato 25 Dicembre 2010 10:22)