Ho acquistato un’imbarcazione a motore del 2004 e dopo alcuni lavori di restauro, ho richiesto una perizia tecnica per poter assicurare la barca al valore di oggi. Purtroppo la perizia ha evidenziato gravi non conformità, la maggiore nell’impianto elettrico appena rifatto ed oggi mi trovo con la barca ferma in cantiere e nessuno che vuole prendersi la responsabilità dell’accaduto. Il mio perito insiste nel segnalare la cosa all’autorità marittima senza interloquire con il cantiere. Secondo lei come devo comportarmi?

Purtroppo, e non mi stancherò mai di dirlo, non si può ricorrere alla consulenza di un esperto solo dopo aver fatto il danno. Le perizie e le consulenze vanno chieste prima, non dopo; si risparmiano soldi e grattacapi.

 

 

Mi sfuggono, tuttavia, alcuni particolari:

-       come mai una barca così recente ha subito un refit dell’impianto elettrico?

-       Le modifiche apportate, per certo non conformi alle norme ISO, visto quanto mi elenca, perché non sono state eseguite conformemente alle stesse?

-       L’esecutore del lavoro è un cantiere strutturato oppure è il solito pratico locale?

-       Essendo la barca marcata CE ed attualmente con leasing in corso di validità, possibile che lei non fosse al corrente del fatto che non poteva apportare alcuna modifica sensibile?

A prescindere dai miei dubbi, tuttavia, posso solo raccomandarle di non scatenare guerre incrociate perché l’unico che ha da rimetterci è lei.

Bene ha fatto il suo perito a redigere un documento dove si elencano le non conformità, tuttavia le ricordo che il committente è stato lei, e come tale lei ha richiesto tali modifiche. Certo, un’organizzazione seria avrebbe dovuto metterla in guardia sui problemi derivanti, ma non sempre tutto è chiaro a tutti. Inoltre, se si informano le autorità del fatto che la barca al momento non risponde alla normativa CE, lei rischia che la licenza venga sospesa e ritirata.

A mio avviso (e per inciso, ciò rientra nei compiti del Perito di parte) si dovrebbe interagire con l’esecutore dei lavori sensibilizzandolo sulle problematiche e cercando di ottenere una soluzione veloce. Diversamente, non le resta di avviare una causa civile che prevede, come giustamente suggeritole dal collega, una nota informativa all'autorità marittima; vedo la sua barca ferma sull’invaso per lungo tempo con lei impegnato in una causa estenuante.

Ultimo aggiornamento (Venerdì 15 Gennaio 2016 17:38)