Danni da alaggio - Chi paga?
Ho letto con interesse il suo articolo relativo ai danni procurati con il carrello in fase di alaggio. Poiché anch’io mi trovo in una circostanza simile, volevo sapere come comportarmi. In fase di alaggio la mia barca ha urtato un ferro sporgente dal molo riportando graffi profondi ma non gravi sotto il profilo strutturale. Il cantiere in un primo momento ha negato l’accaduto, poi dietro mia pressione mi ha abbuonato 500 Euro sul conto al momento del pagamento, peraltro impostomi per varare la barca, ma io non sono affatto soddisfatto.
Purtroppo non mi indica lo stato delle fiancate al momento del procurato danno, ne mi dice se si tratta di una barca nuova oppure con qualche anno sulle spalle, quindi non mi è possibile esprimere un giudizio sui valori da lei espressi. Una foto dello stato dei fatti sarebbe utile per esprimere un parere più concreto
Per certo posso affermare che se i graffi prima non c’erano ed ora ci sono, comunque il danno è fatto e giocoforza concorre nella svalutazione, seppur minima, della barca. Se non si ritiene soddisfatto della cifra corrisposta dal cantiere, può sempre incaricare un perito che, analizzato lo stato dei fatti, elabori una relazione con valorizzazione del danno.
Potrebbe tentare di proseguire il dialogo con il cantiere agendo sulla leva del costo che le richiederebbero per il lavoro necessario alla riparazione qualora il danno fosse stato causato da lei stesso. Certamente la cifra sarebbe diversa e maggiore…
Circa l’aspetto economico del problema, deve purtroppo considerare che il momento del varo è l’ultima fase in cui il cantiere può esercitare i suoi diritti; molti armatori lasciano il cantiere senza provvedere a saldare i conti ed intentano anche fantomatiche cause al fine di, quantomeno, ritardare il più possibile il pagamento. Questa insana abitudine, avallata dalla nostra legge che non tutela affatto il credito, impegna il creditore in lunghe, dispendiose ed inconsistenti azioni giudiziarie che spesso si concludono con un nulla di fatto. Non possiamo lamentarci di una minestra che noi stessi cuciniamo.
Ultimo aggiornamento (Martedì 26 Ottobre 2010 19:35)